(Giovani, Anziani, Stranieri) educazione alla sicurezza stradale
Tale iniziativa intende contribuire alla diminuzione degli incidenti stradali in cui sono coinvolti giovani, anziani e stranieri. Gli interventi interesseranno una popolazione totale pari 9.644.322 di abitanti con particolare attenzione alla popolazione distribuita nelle aree a maggior rischio di esclusione sociale, come, per esempio ma non in modo esclusivo, le periferie e le aree rurali. Il nostro progetto prevede una molteplicità di interventi in ambiti differenti quali l’ambito familiare, il territorio di appartenenza, la scuola, il mondo dell’associazionismo, laico e religioso, la famiglia, la comunità, i luoghi del divertimento. In tutti questi ambiti identifichiamo i nostri destinatari indiretti ovvero i familiari/ genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli animatori, gli allenatori, i cittadini.
L’idea a fondamento della proposta progettuale è quella di attuare la prevenzione attraverso due interventi fondamentali e collegati tra loro:
1. Informazione e sensibilizzazione
L’informazione risponde all’assoluta necessità di consentire ai cittadini giovani, anziani e stranieri di prendere coscienza dei gravissimi e spesso fatali rischi della strada, delle regole di comportamento utili a salvaguardare la propria e l’altrui incolumità. Si pensa di distribuire materiale informativo tradotto in più lingue, kit per alcool test, gilè di sicurezza catarifrangente; di attivare un call center e sportelli informativi statici (distribuiti sul territorio nazionale) e mobili, attraverso unità mobili provviste di personale competente. La sensibilizzazione prevede l’organizzazione di eventi flash mob nelle piazze delle città interessate gestiti dalle unità mobili con la collaborazione degli attori sociali dei singoli territori, la realizzazione di giochi e animazione nelle scuole e nei luoghi del tempo libero (es. percorsi ad ostacoli creati apposta per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della guida in stato di alterazione psicofisica. L’attività sarà coadiuvata dall’uso di occhiali con speciali lenti che deformano e limitano la percezione visiva e simulano gli effetti dell’abuso di alcol e delle relative conseguenze). Anche queste attività saranno coordinate dalle Unità Mobili con la collaborazione degli attori sociali dei singoli territori. Saranno organizzate 2 conferenze sul tema della sicurezza stradale, una per l’inaugurazione delle attività e l’altra per la disseminazione dei risultati in tutte le città interessate.
2. Formazione/Educazione
La formazione/ educazione è motivata dall’importanza di accrescere nel target, in forma pro attiva, tutti gli aspetti protettivi che possono evitare incidenti stradali.
Si pensa di realizzare 3 workshop in ciascuna città interessata (1 workshop dedicato ai giovani, 1 dedicato agli anziani e 1 dedicato agli stranieri immigrati). I workshop tratteranno i principi della sicurezza stradale, la segnaletica, le norme generali per la condotta dei veicoli e delle regole di comportamento degli utenti, le conoscenze basilari per circolare, conoscere e rispettare le regole sulla strada. Riguardo ai giovani i workshop mirano soprattutto a produrre un cambiamento positivo sensibilizzando alla prevenzione dei rischi di incidenti legati ai vari comportamenti a rischio, affinché ciascuno adotti uno stile di vita sano evitando l’uso di alcool e droghe. Riguardo agli anziani i workshop mirano soprattutto ad aggiornare gli over 65 sulle nuove norme stradali e per un uso corretto della guida e della strada. Diritti e doveri degli automobilisti, dei ciclisti e dei pedoni, l’uso delle rotatorie, il trasporto dei bambini, gli attraversamenti pedonali e la condotta da assumere in caso di incidente. Rientrano in queste iniziative formative il servizio di consulenza sulla mobilità “anziani pro anziani” o i corsi di bicicletta dedicati alla terza età. Riguardo agli stranieri i workshop mirano ad insegnare le norme del Codice della Strada in modo da aiutarli anche nell’acquisizione della patente di guida e a prevenire situazioni di potenziale pericolo. Visto che gli immigrati si spostano soprattutto a piedi lungo il ciglio delle strade, e in bicicletta, l’obiettivo è quello di insegnare le regole della strada, i sensi di marcia, la segnaletica e le precedenze, l’utilizzo della cintura di sicurezza, del casco protettivo, l’utilizzo del gilè di sicurezza catarifrangente, gli effetti dannosi sulla strada dell’abuso di alcool e droghe. Le lezioni saranno tenute dai formatori e da mediatori in collaborazione con le forze di polizia.